Primarie a Milano: i candidati e il web. Siti, blog e la classifica di facebook (giorno – 63)

Le elezioni si vincono sul web? Ma certo che no, basti pensare a Berlusconi e alla Lega. Eppure ogni tanto blog, facebook e twitter qualcosa spostano. Senza scomodare Obama, basterebbe considerare il citatissimo caso di Nichi Vendola.
E i candidati milanesi? Come sono messi con l’internet?

Siti

Boeri, what else? Vai su http://www.stefanoboeri.it e nella homepage ti accoglie l’architetto che ti guarda dal lato sinistro della pagina. Camicia bianca, giacca nera, sfondo grigio. I colori del tema del sito fanno pendant con l’abbigliamento e la tappezzeria. Il candidato sembra quasi un incrocio tra George Clooney, Mourinho e Tito Boeri.
Scarni i contenuti: per ora solo due pagine. Una con la biografia e l’altra in cui spiega perche si candida. «Sito in costruzione», dice. Dedicati a Stefano Boeri ci sono altri due indirizzi. Uno sulla sua vita professionale, in cui le ultime news sono i risultati di un concorso in Kazahkistan e un seminario ad Harvard (prima dal quale l’architetto avrebbe lanciato la sua candidatura via cellulare). L’altro è quello del suo studio, nella home il video sul «masterplan» dell’Expo, prima che abbandonasse l’incarico nella consulta.

Onida, vedi alla voce. Il costituzionalista non ha ancora un sito personale per la sua campagna. Comprensibile: si è fatto avanti solo pochi giorni fa. L’unica pagina che si può trovare a suo nome è quella di wikipedia, dove si apprende che «è fratello dell’economista Fabrizio Onida, professore di economia presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi, e padre del fisico Giovanni Onida, professore all’Università degli Studi di Milano».

Diario Pisapia. L’avvocato sembra il più attrezzato. Partito con piu anticipo, ha un sito personale dall’aria un po’ antiquata, sfondo ocra in cui campeggia una citazione del cardinal Martini. Più vivace invece il suo diario, aggiornato quasi quotidianamente dal 12 luglio – il giorno della sua discesa in campo – con appuntamenti, riflessioni e tocchi di intimismo.

Classifica facebook

Boeri e Pisapia hanno pure twitter, e un canale su youtube personale (BOERiperMILANO e pisapiaxmilano). Onida no. Un confronto di popolarità è possibile solo su facebook, dove ciascuno dei tre ha uuna pagina di cui si può diventare fan. Questi i risultati al 12 settembre:

Giuliano Pisapia Sindaco X Milano piace a 2042 persone

Stefano Boeri per Milano piace a 1197 persone

Valerio Onida piace a 198 persone

(Nota: il sottoscritto è fan di tutti e tre per motivi scientifici, quindi dal computo si sottragga numero 1 «I like» per pagina)


Log-out e Lev-in

Nel finesettimana ci prendiamo una vacanza dai temi abituali.
Primavera, tempo di turbamenti amorosi. I lettori più sensibili patiscono.
 

Lettera n. 1 (dal Venerdì, 28 maggio 2010, p. 148)

Ho 47 anni, nel 2oo7 incontro lei, quarantenne abbandonata da un marito crudele. mi innamoro della sua malinconia, la curo, la diverto, la coccolo, l’amo a suo dire, come nessun altro. Dopo nemmeno quattro mesi si stabilisce a casa mia, mi piace avere le sue cose per casa (…) Dopo un anno di convivenza noto con sempre maggior frequenza nei confronti di altri uomini, modi sempe più seduttivi, ma lei mi tranquillizza.
La amo, mi fido, cominciamo a fare dei progetti, anche di matrimonio. una sera mi dice che una sua amica ha dei seri problemi di famiglia e che andrà qualche giorno da lei (…). Comincio ad avere dei dubbi e l’epilogo è surreale. Nella posta elettronica trovo una mail di mio fratello: “Non mi è mai piaciuta quella donna, è una zoccola (…)”. Allegate ci sono delle foto che lei ha loggato su facebook. Di lei e un altro che si baciano davanti a un locale.
(…) Sono passati otto mesi e chiaramente non è più tornata, assodato che sono un povero fesso (…), mi chiedo, può la volubilità dei sentimenti giustificare un simile comportamento?

Persico 83

Risponde il nostro collaboratore Dario Pisapia:
Caro Persico, e cosi lei “ha loggato” delle foto su facebook. Loggato. Si dice “taggato”. Le parole sono importanti. Quando una persona mette un cartello col suo nome su una foto in cui limona con un altro, si tagga. Quando entri nel tuo account fai il log-in. Vedo però che la confusione lessicale regna in famiglia, un chiarimento anche per tuo fratello. Quando qualcuna fa il log out dalla tua vita  non si dice “zoccola” ma “donna libera”.

Lettera n. 2 (da Repubblica, 23 maggio 2010, p. 32)

(…) Avrei voglia anch’io di vivere, e senza di te non solo immalinconisco, ma mi sento malissimo, anche se è naturale che succeda, ma quel che è peggio è che non sono più un uomo vivo, che mi sento come morto. E’ troppo tempo ormai che ti amo a distanza e ciò alla fine è sciocco. Addio, mia cara, tesoro mio.

Lev Nikolaevič Tolstoj, Mosca

Risponde il nostro collaboratore Dario Pisapia:
Caro Lev Nikolaevič, innazitutto scusami se ho tagliato la tua lettera, ma vedo che hai una certa tendenza alla prolissità.
Credo che tu abbia un problema in comune col lettore precedente: facebook. Ho visto la tua pagina. Vedo che aggiorni sempre il tuo status con frasi ad effetto, sei fan di Kutuzov e di Anziani che mentre passi per il loro paese ti fissano con aria di sfida, ti seguono 25.641 amici. Però ti immalinconisci. Non voglio farti la predica, ma devo ricordarti che Facebook non è la vita reale. Se qualcuno ti aggiunge non vuol dire che sia tuo amico davvero. Quanto tempo passi in chat? Forse e ora di staccare e di uscire un po’ di più. Nell’ultimo numero di Internazionale c’è un articolo sui giovani moscoviti: internet sì, ma anche “soldi e sesso”. Prendi esempio. Buon weekend.


“Basta razzismo, cambio stato”. Su facebook

Forse il primo marzo nascerà il popolo giallo. Ci sarà lo sciopero degli immigrati: una mobilitazione “per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società”.  Ed è proprio il giallo il colore scelto dagli organizzatori: “perché è stato già usato nella recente manifestazione mettiti in giallo contro il razzismo, perché considerato il colore del cambiamento e perché non rimanda ad alcuno schieramento politico in particolare”. Che cosa accadrebbe in italia se quattro milioni e mezzo di lavoratori stranieri incrociassero le braccia? Se lo sciopero sarà un successo, tra un mese e mezzo avremo la risposta.

Nel frattempo, dopo i fatti di Rosarno, si moltiplicano i segnali di protesta contro il razzismo. Soprattutto sul web. I gruppi che esprimono solidarietà agli immigrati di Rosarno raccolgono sempre più adesioni. E c’è chi lancia la prima “Manifestazione antirazzista di massa su facebook“. Come si manifesta sui social network? Semplice: cambiando stato. Sabato 16 gennaio chi partecipà terra sul suo profilo, per almeno 24 ore la seguente frase:

“DIVERSO…PERCHE’? STRANIERO…DOVE? ALTRO…QUANDO?”

Per ora hanno aderito in quindicimila. La protesta dovrebbe poi spostarsi dalla piazza di internet a quella reale. Per il 6 marzo è annunciata a Milano una manifestazione contro razzismo, xenofobia e omofobia: il “No lega nord Day“.