Primarie a Torino. Petrini candidato? «Non ci penso nemmeno»
Pubblicato: 02/12/2010 Archiviato in: Politics | Tags: Carlo Petrini, Partito Democratico, Pd, Primarie, Primarie Torino, Sel, Sindaco Torino, Slow Food, Vendola Lascia un commentoCarlo Petrini candidato sindaco di Torino? «Non ci penso nemmeno», risponde il fondatore di Slow Food contattato da Vita.it. Oggi l’ipotesi è stata avanzata dal quotidiano Italia Oggi: il guru dell’alimentazione sostenibile metterebbe d’accordo tutti, dal Pd a Vendola. Ma l’interessato smentisce seccamente: «Per l’amor del cielo, ma lasciate perdere» dice Petrini. «Non c’è nulla di concreto in questa ipotesi: non sono stato contattato e in ogni caso non sono disponibile», continua. Anche se il suo nome può servire a superare le divisioni del centrosinistra torinese? «Sono troppo impegnato, ho già tante cose da fare, nella vita bisogna scegliere. Si pensi piuttosto a trovare davvero una candidatura che metta tutti d’accordo», conclude Petrini.
Viene così accantonata in fretta l’ultima fantasiosa ipotesi per la corsa verso le amministrative del 2011 nel capoluogo piemontese. Rimane in campo quindi la candidatura di Piero Fassino, avanzata dal Partito democratico dopo la rinuncia del rettore del Politecnico Francesco Profumo. Il candidato civico sembrava la soluzione migliore per il dopo Chiamparino, ma qualche giorno fa ha fatto il definitivo passo indietro, dopo i disaccordi con i partiti che avrebbero dovuto sostenerlo. Ora il favorito sembra l’ex segretario Ds, anche se forse dovrà affrontare le primarie. E anche sotto la Mole potrebbe arrivare un candidato vendoliano: si fa il nome di Antonio Ferrentino, segretario provinciale di Sinistra ecologia e libertà e leader dei locali comitati No Tav.
Che fine ha fatto il McZaia?
Pubblicato: 29/05/2010 Archiviato in: Le parole degli altri, Politics | Tags: Agricoltura, Carlo Petrini, Luca Zaia, McDonald's, McItaly, Roberto Masi, Slow Food Lascia un commentoE’ scomparso il McItaly. Ieri se n’è accorto Il Venerdì di Repubblica: “La vita brevissima del McItaly, lanciato da Zaia e sparito con lui”. La notizia l’aveva segnalata Vita dieci giorni fa. Loranzo Alvaro si era fatto un giro dei McDonald’s italiani:
McD. «Pronto Mc Donald’s posso esserle utile»
Vita. «Si mi scusi, solo un’informazione: è disponibile il menù Mc Italy?»
McD. «No mi dispiace è finito da un mese e mezzo»Questa la risposta del McDonald’s di Mestre Stazione. La stessa risposta anche se con sfumature diverse ci è stata data in altri nove punti vendita da nord a sud. Venezia Strada Nuova, Milano Duomo, Milano Centrale, Roma Termini, Roma Fontana di Trevi, Napoli P.zza Garibaldi, Napoli Doganella, Palermo Stazione e Catania P.zza Stesicoro. Chi si limita ad un secco «no» chi azzarda un «è stato sospeso» e chi con sicurezza indica che «è un evento terminato» o «una promozione scaduta».
Eppure il ministro Zaia aveva fortemente voluto il panino con prodotti italiani:
McItaly è un grande obiettivo che mi ero prefisso e che è stato realizzato. Consentendoci di guardare al futuro e di allargare gli orizzonti della nostra agricoltura. Un network mondiale come McDonald’s rappresenta un importante sbocco in nuovi segmenti di mercato per i nostri contadini. La nostra agricoltura non poteva perdere quest’occasione, come dimostrano i numeri: 1000 tonnellate di prodotti italiani utilizzate, per un valore di 3,5 milioni di euro
Via lui dal Ministero dell’agricoltura, via il panino. Per McDonald’s Italia è tutto normale. “Era un prodotto stagionale”, dicono. Il McItaly non è mai piaciuto a Slow Food. E Petrini aveva avvisato: “Il 21 marzo sparirà dai fast food”.
Ora Il Venerdì si fa una domanda legittima:
è stato richiesto da oltre tre milioni di clienti, con un ricavo, stimato dall’ex ministro, per i fornitori italiani, di 3,5 miliardi. E allora perchè si è smesso di proporlo?
Non era un “grande obiettivo”?, un “importante sbocco”, un’ “occasione da non perdere”non doveva “allargare gli orizzonti”? Chissà cosa ne pensa la sua multinazionale dei contadini.
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