Il nome del baccalà
Pubblicato: 26/05/2010 Archiviato in: La posta degli altri | Tags: case fantasma, condono edilizio, grandi opere, Manovra, paolo conte, pensioni, Ponte sullo stretto, regolarizzazione, tagli Lascia un commentoLa manovra agita i sonni dei lettori. Ci sentiamo in dovere di rassicurarli.
Lettera n. 1 (dal Corriere della sera, 26 maggio 2010, p. 41)
Tra una puntualizzazione e l’altra per chiarire il peso della manovra nei vari settori, osservo che manca la dilazione delle grandi opere, tra cui il ponte sullo stretto di messina il cui avvio era stato annunziato qualche mese fa. Certo non è tra le priorità; o ci si dimentica dei costi esorbitanti?
Gaetanina Sicari
Risponde il nostro collaboratore Dario Pisapia:
Caro Gaetanina, stai tranquilla. “Preoccupazioni per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina non dovrebbero esserci”, te lo dice anche Pietro Ciucci, presidente dell’Anas e della Società Ponte sullo Stretto. Le erogazioni arriveranno dal 2013. Allora la crisi sarà passata. Dice Ciucci.
Lettera n. 2 (dal Sole 24 Ore, 26 maggio 2010, p. 22)
Perchè il “condono edilizio” è diventato “regolarizzazione delle case fantasma”? Viene in mente la canzone di Paolo Conte: “Pesce veloce del baltico/dice il menù/e che contorno ha?/Torta di mais/ e poi servono/polenta è baccalà”. Suvvia chiamiamo le cose con il loro nome.
Davide Babini
Risponde il nostro collaboratore Dario Pisapia:
Caro Davide, è un po’ come alzare l’età pensionabile e dire che «chiediamo solo a chi si accinge di andare in pensione di restare al lavoro qualche mese di più». Però 900 rimane sempre uno dei dischi più belli di Paolo Conte.
Falsi invalidi, la cantonata di Tremonti. Ecco perché la crociata del superministro è sbagliata
Pubblicato: 20/05/2010 Archiviato in: Politics | Tags: accompagnamento, disabili, falsi invalidi, Giulio Tremonti, Governo, indennità, Manovra, pensioni, spesa pubblica, tagli 1 Commento(da Vita.it)
È partita la caccia ai falsi invalidi. Per il ministro Tremonti «la spesa per l’invalidità è oggi di 16 miliardi di euro all’anno, pari a un punto di pil, mentre nel 2001 era di sei miliardi». Un esempio di quella che il ministro dell’Economia chiama «spesa pubblica ingiustificata o improduttiva». Quindi più controlli per stanare gli imbroglioni. Le cifre del ministro sono confermate dai dati Inps. Ma il problema sono davvero i falsi invalidi?
Se si segue l’analisi di Cristiano Gori per Il Sole 24 Ore questa impostazione è fuorviante. Gran parte della spesa non è destinata alle pensioni di invalidità ma all’accompagnamento. I numeri dell’istituto di previdenza mostrano come l’incremento complessivo del periodo 2002-2009 si divida tra 484 milioni per le invalidità e 4.605 milioni per l’indennità di accompagnamento.
Come si spiega? Innanzitutto con l’invecchiamento della popolazione: nei sette anni in questione gli over 75 sono aumentati del 23%. Ma ci sono anche altri fattori, come il fatto che l’accertamento dei requisiti per ricevere l’indennità è basato su criteri generici e non standardizzati. È un istituto nato nel 1980 e da allora mai più rivisto, fa notare Gori.
I controlli quindi possono essere la risposta giusta per ridurre la spesa? No, anche perché, fa notare Gori, «La popolazione anziana è esclusa dai controlli dell’Inps, così non si colpisce neanche quello che dovrebbe essere il target». Inoltre i controlli sono efficaci solo nel 15% dei casi, e la cifra cala ancora tenendo conto dei ricorsi.
Il vero problema è un altro: «La mancanza di servizi sociali per i non autosufficienti E in Italia a queste politiche sono dedicati assai meno stanziamenti pubblici rispetto al resto d’Europa», afferma Gori. Con la caccia ai falsi invalidi si combattono quindi i sintomi ma non le cause. «La gente non vuole più soldi ma più servizi», è la conclusione di Gori. Per questo i dati sulla crescita della spesa per le prestazioni d’invalidità civile indicano la necessità di una riforma dell’indennità di accompagnamento finalizzata non a ridurre gli stanziamenti bensì a utilizzarli meglio.
Commenti recenti