Il Pd di Renzi e Civati in quattro minuti

Il valoroso Flavio Bini era alla Stazione Leopolda. Ecco quello che ha visto a Firenze:


Arte

Ma l’arte più sublime praticata in Rai è la più italiana delle astuzie: la manfrina di chi resta sì nel fronte cui da tempo appartiene ma coltiva assiduamente e con cura amicizie presso gli ambienti che contano del fronte avverso, così da ingraziarseli e magari rimediare una di quelle nomine o promozioni che, prima o poi, il potere – per mostrarsi benigno e pluralista – dovra elargire anche a qualcuno dei perdenti. Salotti più o meno riservati, feste, rinfreschi e cene, partite a tennis o incontri (quasi) casuali in luoghi di villeggiatura, ma anche saluti cha vanno e vengono, portati da questo o quel comune amico, telefonate da numeri insospettabili, favori reciproci perchè, appunto, «non si sa mai»…

Gilberto Squizzato, La tv che non c’è

Oggi Gilberto Squizzato presenta il suo libro alla Libreria Centofiori a Milano, alle 18. 30 in piazzale Dateo 5. C’è pure Pippo Civati.

Siateci.


Primarie a Milano. La cronaca del primo confronto tra i candidati

A seguire il primo dibattito tra Boeri, Onida e Pisapia c’era Flavio Bini:

Più che un faccia a faccia, un faccia contro faccia. Così, il primo confronto fra i tre candidati alle primarie del centrosinistra organizzato da Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi. A metà fra la conferenza stampa e l’happening, l’incontro ha permesso finalmente di vedere i tre uno affianco all’altro, stretti dall’accerchiamento di giornalisti e fotografi.

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Primarie a Milano. Onida: «L’inizio non è dei migliori». Arriva il primo confronto tra i tre candidati. Agenda del giorno – 55

Ieri sera Bersani e Boeri alla Festa Democratica (la cronaca del Corriere Milano). La rassegna del Pd si è chiusa quindi senza un confronto tra i tre candidati alle primarie. Onida non l’ha presa bene:

Primarie vere? L’inizio non e’ dei migliori.
Proprio oggi Giancarlo Bosetti scrive su Repubblica che ‘le primarie in Italia generalmente si tengono solo quando e’ gia’ ben messo in chiaro prima chi le vincera”.
La festa cittadina del partito piu’ grande della coalizione di centrosinistra si chiudera’ senza che ci sia stato un confronto fra i tre candidati (per il quale ho sempre dato la mia disponibilità), ma solo con un monologo del candidato prescelto. Un vero peccato.

Il costituzionalista avrà modo di rifarsi oggi pomeriggio nel confronto sui temi ambientali voluto dai consiglieri regionali Pd Carlo Monguzzi e Pippo Civati, davanti all’Hollywood di Corso Como alle 16.45.

Ma in agenda ci sono altri appuntamenti per due dei tre candidati:

Stefano Boeri alle 18 incontra Renato Soru e Enrico Letta. Discuteranno di innovazione e politica in via Pinamonte da Vimercate 9, ABCittà.

Giuliano Pisapia sempre alle 18 si confronta con gli operatori sociali del Comune  di Milano al Teatro Punto Zero – Via Bellagio 1. Mentre alle 21 incontra i residenti di Zona 9 a La Casa di Alex Via Moncalieri , 5.


Compagni, spaghetti e candidati: Una notte democratica a Milano

Dopo un po’ la base sbotta. Lo scrittore spiega che dobbiamo emozionare, dobbiamo andare nei quartieri, a parlare con la sciura maria e il sciur oreste. Che non lo facciamo più e lo fa solo la Lega. A quel punto la coordinatrice del Pd della Zona 9 di Milano non si tiene più. Noi ci andiamo nei quartieri, stiamo ai banchetti, parliamo con le sciure. Tutti i giorni, dice. Gianni Biondillo sembra voler rispondere: Guardi che non ce l’avevo con lei. Ma lei rincara la dose: e basta con questa favola che la base è una cosa e i dirigenti sono un’altra, noi i nostri dirigenti ce li siamo scelti con le primarie, continua. Il pubblico applaude convinto la militante, freddo verso lo scrittore.

E’ successo ieri sera alla Notte Democratica, incontro convocata in vista delle elezioni comunali del 2011 da Pippo Civati e Carlo Monguzzi al circolo Pd di Affori “Gino Giugni”, vecchia sede Pci, sedie in ferro blu, zanzare assassine e cucina da festa dell’Unità. (Un centinaio i presenti secondo Repubblica, quando sono arrivato ce n’erano un po’ meno). Monguzzi chiama tutti «Compagne e compagni», qui nessuno si offende. I fioroniani non si spingono ad Affori. La discussione è andata avanti fino a mezzanotte circa. E’ passato per un saluto anche Giuliano Pisapia, il candidato alle primarie della sinistra radicale. I democratici presenti lo hanno accolto bene. Tutti a fargli i complimenti. «Pisapia è un ottimo candidato», «una persona per bene», «bravo», «capace». L’avvocato poi ricambia lodando la pasta preparata dai compagni e dicendo che lui vuole parlare con tutti, unire e non dividere. Davide Corritore sta seduto in un angolo alle sue spalle, si sventaglia con un piatto di plastica.

Tra i più applauditi del dopocena c’è il segretario provinciale Roberto Cornelli, il sindaco di Cormano, non molto distante da Affori. Risveglia l’orgoglio democratico. Promette che le primarie si faranno. Soddisfazione generale. Chi sarà il candidato Pd? Su questo Cornelli non dà lumi.

Poi tocca al consigliere comunale Corritore. Illustra le iniziative del laboratorio coordinato da lui: Change Milano. Tutte proposte fighissime: banda larga, nuova finanza civica, rete civica alimentare, un agenzia di microcredito per i giovani. La domanda è: ma questo splendido programma di chi è? Un regalo del Pd a Pisapia? Sarà Corritore stesso a candidarsi? Non si capisce. Il consigliere comunale dice che quest’occasione per il centrosinistra milanese è «come il rigore per il Ghana all’ultimo minuto. Il riscatto per un intero continente». Qualcuno fa gli scongiuri: il turno poi lo hanno passato gli uruguayani.

A proposito di penalties, intervengono pure i ragazzi di 11 metri (qui la descrizione dell’associazione). Una ragazza dice che «Ieri da Pisapia si respirava l’aria che c’era nella mozione Marino». Ora è Civati, memore del 13% raccolto dalla mozione di  cui faceva parte, a fare gli scongiuri. Ad inizio sera Biondillo gli dice «Tu sei un cazzo di milanese, altro che cityuser». Lui nicchia, l’obiettivo stasera era chiedere le Primarie, ha proposto anche una data: «10-10-10». A ottobre mancano meno di tre mesi, la calda notte democratica del 13 luglio si chiude con le conclusioni di Monguzzi e l’evocazione di una spaghettata.